Consulenti esperti nell'attuazione
del d.lgs. 24/2023
(decreto Whistleblowing)
Assistiamo le aziende nell'implementazione
degli strumenti volti ad incrementare
la cultura della trasparenza.
Le aziende che occupano più di 50 dipendenti (o hanno adottato un modello organizzativo ex d.lgs. 231/2001) devono obbligatoriamente adeguarsi al contenuto del d.lgs. n. 24/2023 tramite i seguenti adempimenti:
- istituzione del canale interno di segnalazione consistente in una piattaforma informatica che abbia le caratteristiche previste dalla normativa;
- nomina del “soggetto cui è affidata la gestione delle segnalazioni” o “gestore delle segnalazioni” ai sensi rispettivamente dell’art. 2 del d.lgs. 24 del 10 marzo 2023 e delle Linee Guida ANAC approvate con delibera n. 311 del 12 luglio 2023;
- adozione di una procedura per la gestione delle segnalazioni;
- (eventualmente) aggiornamento del Modello organizzativo ex d.lgs. 231/2001 al fine di adeguarlo con le previsioni del d.gls. 24/2023;
- informativa ai sindacati circa l’adeguamento alla normativa in commento;
- informativa a tutti i dipendenti dell’adeguamento dell’ente al d.lgs. 24/2023 e dell’istituzione del canale interno di segnalazione;
- pubblicazione sul sito internet della società del link alla piattaforma.
Decreto Whistleblowing: la tutela del segnalante
In data 30 marzo 2023 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 24 del 10 marzo 2023 che ha dato attuazione nel nostro ordinamento alla direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni di cui siano venute a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato (c.d. direttiva Whistleblowing).
La normativa in commento ha disciplinato il processo di trasmissione, ricezione, analisi e gestione delle segnalazioni (c.d. Whistleblowing) all’interno degli enti che hanno in carico più di 50 dipendenti o che applicano il d.lgs. 231/2001, prevedendo la tutela del segnalante garantendone la riservatezza.
I soggetti che possono effettuare una segnalazione c.d. Whistleblowing
- lavoratori subordinati;
- lavoratori autonomi che svolgono la propria attività lavorativa presso i soggetti del settore privato;
- liberi professionisti e consulenti che prestano la propria attività presso i soggetti del settore privato;
- volontari e tirocinanti, retribuiti e non retribuiti, che prestano la propria attività presso i soggetti del settore privato;
- azionisti (persone fisiche);
- persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza, anche qualora tali funzioni siano esercitate in via di mero fatto, presso i soggetti del settore privato.